Poesie autunnali

Mariposa de otoño

La mariposa volotea
y arde —con el sol— a veces.

Mancha volante y llamarada,
ahora se queda parada
sobre una hoja que la mece.

Me decían: —No tienes nada.
No estás enfermo. Te parece.

Yo tampoco decía nada.
Y pasó el tiempo de las mieses.

Hoy una mano de congoja
llena de otoño el horizonte.
Y hasta de mi alma caen hojas.

Me decían: —No tienes nada.
No estás enfermo. Te parece.

Era la hora de las espigas.
El sol, ahora,
convalece.

Todo se va en la vida, amigos.
Se va o perece.

Se va la mano que te induce.
Se va o perece.

Se va la rosa que desates.
También la boca que te bese.

El agua, la sombra y el vaso.
Se va o perece.

Pasó la hora de las espigas.
El sol, ahora, convalece.

Su lengua tibia me rodea.
También me dice: —Te parece.

La mariposa volotea,
revolotea,
y desaparece.

(Pablo Neruda)

Colchiques dans les prés
Fleurissent, fleurissent
Colchiques dans les prés
C’est la fin de l’été
La feuille d’automne
Emportée par le vent
En rondes monotones
Tombant, tourbillonnant

Nuage dans le ciel
S’étire, s’étire
Nuage dans le ciel
S’étire comme une aile

La feuille d’automne
Emportée par le vent
En rondes monotones
Tombant, tourbillonnant

Châtaignes dans les bois
Se fendent, se fendent
Châtaignes dans les bois
Se fendent sous nos pas

La feuille d’automne
Emportée par le vent
En rondes monotones
Tombant, tourbillonnant

Et ce chant dans mon coeur
Murmure, murmure
Et ce chant dans mon coeur
Murmure le bonheur

La feuille d’automne
Emportée par le vent
En rondes monotones
Tombant, tourbillonnant

La feuille d’automne
Emportée par le vent
En rondes monotones
Tombant, tourbillonnant

(J. Debatte, F. Cockenpot)

Poesie di gennaio

Back again… anche se avrei voluto scrivere qualcosa di mio, come primo post dell’anno. Ma non fa niente, tra poco spero che riavrò tempo e voglia (e umore!) per scrivere qualcosa di bello.

SCRIVERE IL CURRICULUM

Cos’è necessario?
E’ necessario scrivere una domanda,
e alla domanda allegare il curriculum.

A prescindere da quanto si è vissuto
il curriculum dovrebbe essere breve.

E’ d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e ricordi incerti in date fisse.

Di tutti gli amori basta quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.

Conta di più chi ti conosce di chi conosci tu.
I viaggi solo se all’estero.
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onorificenze senza motivazione.

Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.

Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.

Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto.
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per cui ti scambiano.
Aggiungi una foto con l’orecchio scoperto.
E’ la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.

(Wislawa Szymborska)

STUCK IN A MOMENT YOU CAN’T GET OUT OF IT

I’m not afraid
Of anything in this world
There’s nothing you can throw at me
That I haven’t already heard
I’m just trying to find
A decent melody
A song that I can sing
In my own company

I never thought you were a fool
But darling, look at you. Ooh.
You gotta stand up straight, carry your own weight
‘Cause tears are going nowhere baby

You’ve got to get yourself together
You’ve got stuck in a moment
And now you can’t get out of it
Don’t say that later will be better
Now you’re stuck in a moment
And you can’t get out of it

I will not forsake
The colors that you bring
The nights you filled with fireworks
They left you with nothing
I am still enchanted
By the light you brought to me
I listen through your ears
Through your eyes I can see

You are such a fool
To worry like you do.. Oh
I know it’s tough
And you can never get enough
Of what you don’t really need now
My, oh my

You’ve got to get yourself together
You’ve got stuck in a moment
And you can’t get out of it
Oh love, look at you now
You’ve got yourself stuck in a moment
And you can’t get out of it

I was unconscious, half asleep
The water is warm ‘til you discover how deep
I wasn’t jumping, for me it was a fall
It’s a long way down to nothing at all

You’ve got to get yourself together…

And if the night runs over
And if the day won’t last
And if your way should falter
Along this stony pass

It’s just a moment
This time will pass

(U2)

Sarò albero, se sarai suo fiore.
Se tu sarai rugiada io fiore sarò.
Sarò rugiada se tu sarai raggio di sole…
Mi basta che siamo una cosa sola.
Se, fanciulla, tu sarai il paradiso:
allora io diventerò una stella;
se, fanciulla, tu sarai l’inferno:
per stare insieme io mi dannerò!

(SANDOR PETÖFI)

Poesie della domenica

Poesia d’ amore

Le grandi notti d’ estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.

Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare
dal vento che pare l’ anima.

E baci perdutamente
sino a che l’ arida bocca
come la notte è dischiusa
portata via dal suo soffio.

Tu vivi allora, tu vivi
il sogno ch’ esisti è vero.
Da quanto t’ ho cercata.

Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi occhi.

E il bacio che cerco è l’ anima.

Alfonso Gatto

 

La bicicletta e il ciclismo

E’ il contrario del ciclismo, la bicicletta. Una sagoma profilata in viola fluorescente fa una discesa a settanta all’ora: è ciclismo. Due liceali affiancate attraversano un ponte a Bruges: è bicicletta. Il divario può diminuire. Michel Audiard in knickerboxer e calzettoni si ferma a bere un bianchino al banco di un bar: è ciclismo. Un adolescente in jeans scende di sella con un libro in mano e beve una menta a un tavolino: è bicicletta. Si è dell’uno o dell’altro campo. C’è una frontiera. I lenti stradisti possono esibire quanto vogliono un manubrio ricurvo: è bicicletta.Gli sportivi possono forbire quanto vogliono i parafanghi: è ciclismo. Meglio non fingere e ammettere la propria razza. Ci portiamo dentro la perfezione nera di una bicicletta olandese, con una sciarpa al vento sulla spalla. Oppure sogniamo una bicicletta da corsa leggerissima, con la catena che fruscia come un volo d’ape. Chi va in bici è un potenziale pedone, che va a zonzo nelle viuzze, che legge il giornale su una panchina.

Muleria (EB febbraio 2012)

Muleria (EB febbraio 2012)

Chi fa ciclismo non si ferma: fasciato in una tuta neospaziale, potrebbe camminare solo con i piedi a papera e non lo fa.

Lentezza e velocità? Può darsi. Ci sono però macinachilometri in bicicletta molto efficienti e anziani ciclisti molto tranquilli. Allora pesantezza e leggerezza? Non basta. Sogno di spiccare il volo da una parte, dall’altra familiarità con il suolo. E poi… Opposizione di tutto. Colori. Per il ciclista arancio metallizzato, verde mela Granny Smith, per chi va in bicicletta marrone scuro, bianco sporco, rosso opaco. Materiali e forme anche. Agli uni l’ampiezza, la lana, il velluto, le gonne scozzesi. Agli altri l’aderenza in ogni tipo di tessuto sintetico. Si nasce bicicletta o ciclismo, è quasi politico. Ma i ciclisti debbono rinunciare, a quella parte di sè stessi per amare –

perché ci si innamora soltanto in bicicletta.

Philippe Delerm – La prima sorsata di birra e altri piccoli piaceri della vita

Amicizia

Non posso darti soluzioni per tutti i problema della vita
Non ho risposte per i tuoi dubbi o timori, però posso ascoltarli e dividerli con te
Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro, però quando serve starò vicino a te
Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga e non cadi

La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono i miei.
Però gioisco sinceramente quando ti vedo felice
Non giudico le decisioni che prendi nella vita
Mi limito ad appoggiarti a stimolarti e aiutarti se me lo chiedi
Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti,
Però posso offrirti lo spazio necessario per crescere
Non posso evitare la tua sofferenza, quando qualche pena ti tocca il cuore
Però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo.

Non posso dirti né cosa sei né cosa devi essere
Solamente posso volerti come sei ed essere tua amica.
In questo giorno pensavo a qualcuno che mi fosse amico in quel momento sei apparso tu…
Non sei né sopra né sotto né in mezzo non sei né in testa né alla fine della lista
Non sei ne il numero 1 né il numero finale e tanto meno ho la pretesa
di essere il 1° il 2° o il 3° della tua lista
Basta che mi vuoi come amico.

NON SONO GRAN COSA,
PERO’ SONO TUTTO QUELLO CHE POSSO ESSERE.

Jorges Luis Borges

Poesie della domenica

RAIN

It rains more in Donegal
Than everywhere else in Europe –
I should know, I had it
All through my growing up,
Especially in my teen age years –
I’d be there in a girlfriend’s home
Waiting for the sky to clear
Before going out, rubbing a pane
With her glove, her mother
Looking on. Behind me,
on the range, a stew would bubbole,
filling the kitchen with its smell,
but it was dry air I was hungry for,
a slow walking along the shore,
and all the rain back in the sea.

Matthew Sweeney

DREAMS

Now here you go again, you say you want your freedom
Well who am I to keep you down
It’s only right that you should play the way you feel it
But listen carefully to the sound
Of your loneliness

Like a heartbeat drives you mad
In the stillness of remembering what you had
And what you lost

Yeah, thunder only happens when it’s raining
Players only love you when they’re playing
Yeah, women they will come and they will go
When the rain washes you clean you’ll know, you’ll know…

Now here I go again, I see the crystal visions
I keep my visions to myself
Well It’s only me that wants to wrap around your dreams and
Have you any dreams you’d like to sell
Dreams of loneliness

Like a heartbeat drives you mad
In the stillness of remembering what you had
(Drives you mad,) and what you lost, (remember what you had)

Thunder only happens when it’s raining
(Thunder only happens when it’s…)
Players only love you when they’re playing
(Players only love you when they’re…)
Yeah, women they will come and they will go, (they will go…)
When the rain washes you clean you’ll know…

Yeah, thunder only happens when it’s raining
(Thunder only happens when it’s…)
Players only love you when they’re playing
(Players only love you when they’re…)
Yeah, women they will come and they will go, (they will go…)
When the rain washes you clean you’ll know…

You’ll know, (the heartbeat drives you mad,) you’ll know, (remember what you had)
You’ll know…

Fleetwood Mac

Poesie della domenica

We should not mind so small a flower
Except it quiet bring
Our little garden that we lost
Back to the Lawn again.
So spicy her Carnations nod –
So drunken, reel her Bees –
So silver steal a hundred flutes
From out a hundred trees –
That whoso sees this little flower
By faith may clear behold
The Bobolinks around the throne
And Dandelions gold.

Emily Dickinson, 1859

 

Transumanza di viole

Negli ultimi giorni di Febbraio
è bella
la transumanza delle viole migranti.
Nel mezzodì limpido di Febbraio,
quando le viole dalle loro fredde ombre,
[avvolte] nel raso della fragranza primaverile,
con terra e radici
-la loro patria mobile in
piccole scatole di legno
son portate agli angoli delle strade:
Ecco il ruscello di mille mormorii in me,
sgorga:
magari…
magari l’uomo la sua patria
potesse con sé portare
ovunque volesse
come le viole
(nelle scatole di argilla).
Nel chiarore della pioggia,
nel sole puro.

Mohammad Reza Shafi’i Kadkani, da Dalla lingua della foglia

Poesie della domenica

Posso scrivere versi più tristi questa notte.

Scrivere, per esempio: «La notte è stellata,
e tremolano, azzurri, gli astri, lontani.»

Il vento della notte gira nel cielo e canta.

Posso scrivere versi più tristi questa notte.
Io l’amai e a volte anche lei m’amò.

In notti come questa la tenni tra le braccia.
La baciai tante volte sotto il cielo infinito.

Mi amò, a volte anch’io l’amavo.
Come non aver amato i suoi grandi occhi fissi.

Posso scrivere versi più tristi questa notte.
Pensare che non l’ho più. Capire che l’ho perduta.

Sentir la notte immensa, più che immensa senza lei.
E il verso scende sull’anima come la rugiada sull’erba.

Che importa che il mio amore non seppe tenerla.
La notte è stellata e lei non è più con me.

E’ tutto. Qualcuno lontano canta. Lontano.
La mia anima non si compiace per averla perduta.

Come per avvicinarla il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è più con me.

La stessa notte che imbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli di allora, ormai non siam più gli stessi.

Non l’amo più, è certo, però quanto l’ho amata.
La mia voce cercava il vento per sussurrare al suo orecchio.

Altro. Sarà dell’altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo limpido. I suoi occhi infiniti.

Ormai non l’amo, è certo, o forse l’amo ancora.
È così breve l’amore, è così lungo l’oblio.

Perchè in notti come questa la tenni tra le mie braccia,
la mia anima non si dà pace di averla perduta.

Quantunque questo sia l’ultimo dolore che mi dà,
e questi siano gli ultimi versi che io le scrivo.

(Pablo Neruda)

Già la pioggia è con noi

Già la pioggia è con noi,
scuote l’aria silenziosa.
Le rondini sfiorano le acque spente
presso i laghetti lombardi,
volano come gabbiani sui piccoli pesci;
il fieno odora oltre i recinti degli orti.

Ancora un anno è bruciato,
senza un lamento, senza un grido
levato a vincere d’improvviso un giorno.

(Salvatore Quasimodo)

Every rose has its thorn

We both lie silently still
In the dead of the night
Although we both lie close together
We feel miles apart inside
Was it something I said or something I did
Did my words not come out right
Though I tried not to hurt you
Though I tried
But I guess that’s why they say

Every rose has its thorn
Just like every night has it’s dawn
Just like every cowboy sings his sad, sad song
Every rose has its thorn

Yeah it does
I listen to your favorite song
Playing on the radio
Hear the DJ say love’s a game of
Easy come and easy go
But I wonder does he know
Has it ever felt like this
And I know that you’d be here right now
If I could have let you know somehow I guess

Every rose has its thorn…

Though it’s been a while now
I can still feel so much pain
Like the knife that cuts you
The wound heals, but the scar, that scar remains
I know I could have saved our love that night
If I’d known what to say
Instead if making love
We both made our separate ways
Now I hear you’ve found somebody new
And that I never meant that much to you
To hear that tears me up inside
And to see you cuts me like a knife

Every rose has its thorn…

(Poison)

Poesie della domenica

Il vento mi dà pace e la fontana
rumorosa l’oblio. E intanto penso
ricominciare. E sosto in questa piazza
ove il popolo sosta a me dintorno.

Sandro Penna, da “Croce e delizia” (1927-57)

Come, come, whoever you are.
Wanderer, worshipper, lover of leaving — it doesn’t matter,
Ours is not a caravan of despair.
Come, even if you have broken your vow a hundred times,
Come, come again, come.

Jalal al-Din Muhammad Rumi

IL REGNO DELLE DONNE

Cè un regno tutto tuo
che abito la notte
e le donne che stanno lì con te
son tante, amica mia,
sono enigmi di dolore
che noi uomini non scioglieremo mai.
Come bruciano le lacrime
come sembrano infinite
nessuno vede le ferite
che portate dentro voi.
Nella pioggia di Dio
qualche volta si annega
ma si puliscono i ricordi
prima che sia troppo tardi.

Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole.
E se passa il temporale
siete giunchi ed il vento vi piega
ancor più forti voi delle querce e poi
anche il male non può farvi del male.

Una stampella d’oro
per arrivare al cielo
le donne inseguono l’amore.
Qualche volta, amica mia,
ti sembra quasi di volare
ma gli uomini non sono angeli.
Voi piangete al loro posto
per questo vi hanno scelto
e nascondete il volto
perché il dolore splende.
Un mistero che mai
riusciremo a capire
se nella vita ci si perde
non finirà la musica.

Guarda il sole quando scende
ed accende d’oro e porpora il mare
lo splendore è in voi
non svanisce mai
perché sapete che può ritornare il sole
dopo il buio ancora il sole.
E se passa il temporale
siete prime a ritrovare la voce
sempre regine voi
luce e inferno e poi
anche il male non può farvi del male.

Alda Merini (Poesia donata per la fondazione Doppia difesa)

Poesie della domenica

Sull’Amicizia

E un adolescente disse: Parlaci dell’Amicizia.
E lui rispose dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E’ il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza.
E’ la vostra mensa e il vostro focolare.
Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace.

Quando l’amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo.
E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore:
Nell’amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia.
Quando vi separate dall’amico non rattristatevi:
La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura.
E non vi sia nell’amicizia altro scopo che l’approfondimento dello spirito.
Poiché l’amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano.

E il meglio di voi sia per l’amico vostro.
Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena.
Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto.
E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell’amicizia.
Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.

(Khalil Gibran, da “Il Profeta“)

Le stelle nel sacco

Hai appena mosso un braccio
Sei sveglia o stai dormendo
E’ più di un ora che ti sento respirare
A un centimetro da me

Non è questione di coraggio
Ma di scegliere il momento
E’ da quando sono sveglio
Che non so pensare ad altro
Perciò mi do da fare
Per svegliare anche te

Adesso apro la finestra
E volo fino al cielo
Metto le sue stelle
dentro a un sacco
E le spargo tutte intorno a te
Tu che ti volti e mi chiedi perché
Sì, sì, sì, tu che ti raggomitoli
contro di me

Di più… Di più… Di più…
Allora mi vuoi bene anche tu
Si aprono le porte del cielo
Che esplode e cade a pezzi
come fosse di vetro
E sento un brivido
Mi sento libero
Il primo e l’ultimo
Ed è bellissimo…

Ringrazio Dio che ti ha creato
Guardo i tuoi occhi anche se è buio
E metto in banca questo bacio
L’ultimo bacio che mi hai dato

Io ti porto nel posto più lontano
Atterriamo su uno scoglio
Mentre ti dico in un orecchio
Tutto il bene, tutto il bene
che ti voglio

Lo so che un giorno moriremo
Ma spero ci sia un letto
anche nel cielo
Tra le nuvole e le stelle
Per questo amore vero

No, questo amore non morirà mai… mai… mai…
Arriverà alle porte del cielo
e anche più in là
Arriverà ai confini del cielo
e anche più in là

E se non ci sarà posto in cielo
Va bene anche l’inferno
Perché quando l’amore è vero
L’amore è eterno

E’ come il lampo, non torna più indietro
E’ il razzo, il fulmine che illumina il cielo
Mi sento libero
Dentro a quel brivido
Un corpo unico
Nel golfo mistico

Ancora un attimo
Ancora un brivido
L’ultimo attimo
Ed è bellissimo

(Lucio Dalla, 2003)

166. O Me! O Life!

O me! O life!… of the questions of these recurring;
Of the endless trains of the faithless–of cities fill’d with the foolish;
Of myself forever reproaching myself, (for who more foolish than I, and who more faithless?)
Of eyes that vainly crave the light–of the objects mean–of the struggle ever renew’d;
Of the poor results of all–of the plodding and sordid crowds I see around me;
Of the empty and useless years of the rest–with the rest me intertwined;
The question, O me! so sad, recurring–What good amid these, O me, O life?

Answer.

That you are here–that life exists, and identity;
That the powerful play goes on, and you will contribute a verse.

(Walt Whitman, da Leaves of Grass)

Poesie della domenica

IL TUO SORRISO

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’ aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.
Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’ acqua che d’ improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’ argento che ti nasce.
Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’ aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.
Amor mio, nell’ ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’ improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perchè il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.
Vicino al mare, d’ autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.
Riditela della notte,
del giorno, delle strade
contorte dell’ isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’ aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perchè io ne morrei.

(Pablo Neruda)

VORREI ABBANDONARE (1846)

Vorrei abbandonare questo mondo.
Tra i suoi splendori scorgo
tante macchie oscure.
Vorrei andare in una selva selvaggia
dove non fosse nessuno, nessuno.
Ascolterei lo stormir delle fronde,
il fruscio dei rii
ed il canto degli uccelli.
Guarderei l’errante schiera delle nubi.
Guarderei il sorgere e il calar del sole,
sin che alla fine
tramonterei anch’io.

(Sándor Petőfi, da “Nuvole”, 1846)

CANTO (ANCHE SE SONO STONATO)

Perché non ho la voce
di Dorelli e di Arigliano
neanche di Sinatra,
di Cigliano, Celentano,
eppure tanta voglia
di cantare a perdifiato
da quando di te
sono tanto innamorato.

Canto anche se sono stonato
perché sono letteralmente
impazzito per te
Senti, canto così sottovoce perché
perché la mia voce
in genere non piace

Da cinque mesi
canta il suo amore
in sordina perché
forse teme di farsi
sentire da me

Si ma da quest’oggi
ho deciso di cambiare
provando a cantare
con voce da rock
mi faccio sei uova alla coque
e come una belva del ring
ti sforno quintali di swing
sperando di darmi lo show
che forse proprio così,

Mina: Lelio mi dirai di si.

Da cinque mesi
canta il suo amore in sordina
perché forse teme
di farsi sentire da me

Si ma da quest’oggi
ho deciso di cambiare
provando a urlare
con voce da rock
mi faccio sei uova alla coque
e come una belva del ring
ti suono quintali di swing
sperando di darmi lo show
che forse proprio così,

Mina: Lelio mi dirai di si.

E forse proprio così,
mi dirai di si.

(Leo Chiosso – Lelio Luttazzi)

Poesie della domenica

Trieste

Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un’erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.

Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest’erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all’ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima, una casa, l’ultima, s’aggrappa.

Intorno
circola ad ogni cosa
un’aria strana, un’aria tormentosa,
l’aria natia.
La mia città che in ogni parte è viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.

(Umberto Saba, da Trieste e una donna, 1910-12)

La curva dei tuoi occhi intorno al cuore

La curva dei tuoi occhi intorno al cuore
ruota un moto di danza e di dolcezza,
aureola di tempo, arca notturna e sicura
e se non so più quello che ho vissuto
è perchè non sempre i tuoi occhi mi hanno visto.

Foglie di luce e spuma di rugiada
canne del vento, risa profumate,
ali che coprono il mondo di luce,
navi cariche di cielo e di mare,
caccia di suoni e fonti di colori,

profumi schiusi da una cova di aurore
sempre posata sulla paglia degli astri,
come il giorno vive di innocenza,
così il mondo vive dei tuoi occhi puri
e tutto il mio sangue va in quegli sguardi.

(Paul Eluard)

Because the night

Take me now baby here as I am
Pull me close try an understand
I work all day out in the hot sun
Stay with me now till the mornin comes
Come on now try and understand
The way I feel when I’m in your hands
Take me now as the sun descends
They can’t hurt you now
They can’t hurt you now
They can’t hurt you now

Because the night belongs to lovers
Because the night belongs to us
Because the night belongs to lovers
Because the night belongs to us

What I got I have earned
What I’m not I have learned
Desire and hunger is the fire I breathe
Just stay in my bed till the morning comes
Come on now try and understand
The way I feel when I’m in your hands
Take me now as the sun descends
They can’t hurt you now
They can’t hurt you now
They can’t hurt you now

Because the night…

With love we sleep
With doubt the vicious circle
Turn and burns
Without you I cannot live
Forgive, the yearning burning
I believe it’s time, too real to feel
So touch me now, touch me now, touch me now
Because the night …

‘Cause we believe in the night we’re lovers
‘cause we believe in the night we trust
Because the night belongs to lovers …

Because the night…

(Bruce Springsteen, Patti Smith)