Musica… la cosa più bella

“Cos’è la musica?”

“Bella, bella bella… la cosa più bella… emozione… vita… tutto!”

Sono parole sentite  già in tante occasioni, forse trite. Eppure vere. Tanto più se dette da persone speciali. Anziani in casa di riposo, per esempio. Dopo una “visita” di un singolare personaggio armato di fisarmonica. Il musicoterapista.

Ho avuto di recente il piacere di partecipare ad un interessante seminario dal titolo “La Musica della Vita – Musicoterapia Anziani Disabilità” (tenuto dal bravo M° Roberto Bellavigna) e ammetto che ci sono andata da ignorante, conoscendo appena un po’ la musicoterapia e quasi per nulla il vero soggetto del seminario, la persona anziana e il suo mondo. E ne sono uscita entusiasta. Ma anche sconvolta.

Ormai di musicoterapia abbiamo sentito parlare quasi tutti – per fortuna, potrei dire, da musicista. Chi più chi meno, siamo affascinati tutti dall’arte dei suoni, dalle armonie, ognuno con la propria particolare idea di musica (“ognuno col suo viaggio, ognuno diverso…” per dirla con Vasco). Ne abbiamo viste di scene al cinema, qualcuno anche nella vita reale (con tutte le differenze del caso) persone in coma che grazie a voci e musiche amate si risvegliano. Magari scene presentate in maniera un po’ ottimistica, ma almeno basate su fatti realmente accaduti.

Ovvio, la musica non è una medicina in senso stretto. Non fa “sparire” le malattie, come il paracetamolo fa passare la febbre. Non ci sono al momento evidenze scientifiche che attestino senza ombra di dubbio il potere curativo della musica – e del resto sarà mai possibile, vista l’enorme complessità dell’essere umano? Ma noi tutti abbiamo sperimentato gli effetti dei suoni su noi stessi, la rabbia o la tristezza che si dissolvono con l’ascolto di alcuni particolari brani, o l’allegria che suscitano altri, il desiderio e avanti così.

Se non ci stupiamo più di tanto della presenza del musicoterapista in strutture protette per persone disabili o nelle scuole, insomma, in luoghi dedicati in varia misura alle persone giovani – e musica, energia e gioventù sono spesso accomunati nell’immaginario collettivo – forse non è così scontato che questa figura entri anche in una casa di riposo – non certo il primo luogo che associamo alla parola “Vita”.

E anche il mio unico ricordo della casa di riposo non è di sicuro dei più allegri. Una stanza bianca e verdina. Gli anziani seduti schiena alla parete, lo sguardo fisso nel vuoto – che tanto la televisione era sì accesa, ma col volume disattivato. Silenzio e qualche occasionale lamento. L’unica arzilla, che tormentava un lavoro a uncinetto, la nostra amica Ida. E che feste che ci aveva fatto! Il gelato, una passeggiata, anche solo una chiacchierata, erano un raggio di luce in un posto che non le offriva una vita “vera”, pur fornendole tutte le cure necessarie e possibili.

L’idea dell’uomo comune riguardo le case di riposo – e che ipocritamente celiamo –  è considerarle dei veri e propri “parcheggi”, dove chi non ha altra alternativa viene ricoverato in attesa che la vita faccia il suo corso. Chi è semplicemente rimasto solo, chi malato e non più autosufficiente, chi si vuole allontanare da una famiglia che non sopporta più, chi viene allontanato. Ma ci dimentichiamo spesso del fatto che sono persone con un passato, dei gusti, delle piccole manie, dei sentimenti. Che anche solo l’ascoltare una canzone o una musica amata può portare un po’ di gioia o di serenità anche nella giornata di una persona malata di Alzheimer o Parkinson. Forse non sa chi è, o dov’è, o che giorno è oggi, ma in barba ai questionari standard questa persona canta, batte le mani, usa gli strumenti, balla, ride. Ricorda, per quanto possibile e per il tempo di una canzone. E, magari, sta meglio – e fa stare meglio i suoi compagni, gli operatori, le infermiere che lo accudiscono.

In fondo, vedere e sentire le persone cantare, ballare, vivere la musica con tanto abbandono, dalla sala comune fino al loro ultimo letto, magari con il rosario in mano, consapevoli della fine che si avvicina eppure sereni e fiduciosi… insegna più cose riguardo alla musica rispetto alla marea di parole che quotidianamente si scrivono su di essa.

Comprese le mie.

Per saperne di più:

www.musicoterapia-anziani.eu